Nicole Ticea,16 anni, conquistò nel 2014 le luci della ribalta grazie alla sua scoperta: un test per l’HIV, molto simile a quelli che si usano per le gravidanze, a costi di produzione bassissimi. Il desiderio di Nicole era quello di combattere una piaga molto diffusa tra i giovani nordamericani: l’alto tasso di infezioni HIV non diagnosticate, soprattutto nei quartieri più poveri e socialmente complessi.

Il metodo di Nicole si basa su alcune tecniche particolari che hanno avuto successo nell’identificazione di altre infezioni virali ma che non erano ancora state applicate all’HIV. I test comuni, concentrati sull’esame del sangue e della saliva, si muovono alla ricerca di anticorpi specifici del virus. Il test di Nicole, invece, ricerca specificamente il virus stesso. E lo fa tramite l’amplificazione isotermica dell’acido nucleico. In questo modo viene eliminato quello che viene comunemente chiamato “window”, ovvero il periodo finestra nel quale l’infezione è già presente ma non rilevabile dai test tradizionali.
Il metodo di Nicole, molto meno lento e dispendioso, consente di avere una risposta in circa un’ora. È monouso, funziona senza elettricità e la sua produzione dovrebbe costare meno di cinque dollari. Ma soprattutto permette di farlo in maniera autonoma, privata. Una soluzione che porterebbe moltissimi giovani a non rinunciare alla possibilità di verificare se effettivamente hanno contratto la malattia a causa di vergogne e timori.
Il lavoro di ricerca è supportato dalla Simon Fraser University che ha aperto le porte dei suoi laboratori a Nicole. Il college le ha affiancato anche alcuni tutor in grado di aiutarla a superare le prime difficoltà pratiche allo sviluppo del test.