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venerdì 9 giugno 2017

Whatsapp cambia server ed userà quelli di Facebook

WhatsApp, il servizio di messaggistica più popolare del mondo con oltre un miliardo di utenti, utilizza oggi l’infrastruttura cloud di IBM. In base alle informazioni ricevute da CNBC, Facebook ha pianificato la migrazione verso i suoi data center, probabilmente per ridurre i costi di gestione. Cosa significherà questo per gli utenti? Probabilmente nulla, visto che riguarda solo un aspetto tecnico del servizio e non le sue funzionalità, ed è probabile che la maggior parte non noterà alcuna differenza rispetto al passato. L’azienda di Menlo Park ha acquisito WhatsApp nel 2014 per 19 miliardi di dollari, ma il servizio è rimasto sui server SoftLayer di IBM, per l’uso dei quali Facebook spende circa 2 milioni di dollari al mese. Quando il servizio di messaggistica è arrivato sul mercato (2009), gli ingegneri hanno scelto l’infrastruttura cloud di SoftLayer (acquisita da IBM nel 2013) composta da server “bare metal” che offrono prestazioni migliori. I server di Facebook invece sono più efficienti, in quanto richiedono meno hardware, grazie all’uso delle macchine virtuali. Ciò comporta anche una riduzione dei consumi e quindi una diminuzione dei costi.


Whatsapp: 5 minuti per eliminare il messaggio inviato

WhatsApp, l'app di messaggistica con oltre un miliardo di utenti, metterà a nostra disposizione la possibilità di eliminare il messaggio inviato e non ancora visto dal destinatario.

Stando a quanto riporta il quotidiano britannico The Independent, il servizio "Recall", conosciuto anche con i nomi Unsend e Revoke, funzionerà con tutti i tipi di messaggio: dai testi alle immagini, passando per le gif, i documenti e persino le risposte agli Status cioè quella funzione introdotta da poco, molto simile alle Storie di Instagram, che permette di condividere frammenti della nostra giornata. Sarà possibile sbarazzarsi di qualsiasi contenuto, se la persona dall'altra parte della chat non ha ancora visualizzato, in un arco temporale ristretto: cinque minuti, appunto. La funzione sarebbe già inclusa nel codice dell'ultima versione di WhatsApp rilasciata ieri mattina per sistemi operativi iOS: la 2.17.30. Tuttavia non è ancora stata attivata, segno che - precisano da WABetaInfo - gli sviluppatori dell'app stanno facendo ulteriori test prima di renderla disponibile a tutti i proprietari di un telefonino Apple. Chi ha un Android, invece, sembra che dovrà aspettare un po' di più. Sia nel primo che nell'ultimo caso, non è ancora chiaro quando terminerà l'attesa. Quindi se vi siete pentiti di un messaggio o lo avete inviato per sbaglio basteranno 5 minuti per eliminarlo.

martedì 6 giugno 2017

Whatsapp: attenzione esiste un clone che è un malware

WhatsApp è stato accompagnato nelle ultime settimane sul Play Store di Google da un'altra applicazione con lo stesso nome ed un logo decisamente simile, che probabilmente contiene malware o qualche altro tip di codice malevolo. Il più celebre servizio di messaggistica al mondo è stato quindi clonato e, peraltro, non è la prima volta che questo accade.
L'esortazione quindi, nel caso si riceva un messaggio che chieda cifre di denaro, anche piccolissime, per rinnovare l'account di WhatsApp, è semplicemente di ignorarlo e cestinarlo. Tra pericoli di phishing e malware, gli utenti Android un po' meno attenti si sono imbattuti in una finta copia dello strumento di messaggistica. E non solo per piattaforme mobili.

Proprio questa serie di elementi, più alcune recensioni positive, avrebbe indotto nell'errore ben 100 mila utenti, che avrebbero installato quest'app: con quali conseguenze, è difficile dirlo. Nel giro di pochissimo tempo è stata subito segnalata al Play Store e Google l'ha rimossa, ma ribadiamo come in questi casi bisogni porre la massima attenzione a cosa si scarica e per non cadere in errore si può valutare il numero di download totali che ci sono stati.
Com'è possibile vedere dalla copia cache, l'applicazione si trovava sul Play Store già il 14 maggio, anche se con il nome di FHATSUPP. Successivamente, lo sviluppatore (che casualmente si chiama Whatshup) ha modificato il nome in "WhatsApp". In questo modo sarebbe stato più facile ingannare chi si fosse messo a cercare l'app di messaggistica, il cui nome ufficiale sullo store di Google è "WhatsApp Messenger".
L'applicazione è stata rimossa solamente nelle scorse ore e apparentemente lo sviluppatore è stato anch'egli cancellato dallo store di Google, ma la versione "tarocca" di WhatsApp è comunque rimasta per due settimane liberamente disponibile, totalizzando oltre 50.000 download.

mercoledì 5 aprile 2017

Posso pagarti con WhatsApp? Sembrerebbe proprio di si!

Pagare con WhatsApp? Non subito, ma l'app è destinata a diventare anche uno strumento per effettuare pagamenti digitali. La notizia arriva direttamente dall'India, dove secondo il giornale The Ken, Mark Zuckerberg starebbe pensando di lanciare una versione prova. 



Nel caso in cui l'iniziativa avrebbe il successo sperato si penserà a diffondere questo innovativo metodo di pagamento anche nel resto del mondo, a cominciare dagli Stati Uniti. Entro sei mesi dovrebbe partire la prima versione 'prova' e le aspettative sono già molto alte. In realtà i cambiamenti saranno pochissimi e soprattutto senza alcun danno per gli utenti che preferiscono utilizzare la vecchia versione dell'applicazione, senza usufruire dei vantaggi dati dai pagamenti tramite messaggio.
In India, dove è il leader indiscusso della messaggistica, WhatsApp si appresta a sperimentare la nuova funzione. In particolare, come riferisce anche la stampa inglese, sono in corso contatti con il governo indiano per utilizzare l'UPI, un sistema di pagamento creato dall'NPCI, la National Payments Corporation of India. L'applicazione si avvarrà di 'UPI', cioè di un sistema bancario di pagamento, attraverso il quale passerà il denaro; semplicemente premendo il tasto di invio potranno essere trasmessi i soldi da un conto ad un altro. In realtà sarà un metodo alla portata di tutti: più che destinata ai pagamenti "grossi", sarà più un tipo di scambio tra amici, la mamma che invia i soldi per una ricarica o il padre che manda la paghetta in maniera virtuale. Niente di eclatante, ma forse un ulteriore passo per rendere la vita più semplice. Già a febbraio uno dei fondatori storici di WhatsApp, Brian Action, si era recato in India per incontrare le autorità locali e sondare il territorio. Solo negli ultimi giorni però è stata diffusa ufficialmente la notizia riguardante le idee per il futuro.

venerdì 31 marzo 2017

WhatsApp Sniffer: spiare le conversazioni degli utenti?

Da qualche ora stanno circolando in Rete numerosi articoli e guide per scaricare un'applicazione per smartphone che promette di spiare le conversazioni WhatsApp. Il software in questione è WhatsApp Sniffer e stando a quanto riportato da più fonti permetterebbe di leggere le conversazioni WhatsApp degli utenti che sono collegati alla stessa connessione WiFi, una notizia che ha messo in allerta numerosi utenti italiani, timorosi che le chat all'interno della popolare applicazione di messaggistica vengano lette da altre persone, facendo quindi temere il peggio per la loro privacy.
Secondo le informazioni diffuse da diversi blog, il software in questione può essere installato su tutti gli smartphone con sistema operativo Android e iOS per spiare le conversazioni degli altri utenti. Tuttavia va sottolineato che le conversazioni WhatsApp, soprattutto dopo l'introduzione della crittografia end-to-end, risultano impossibili da leggere da tutte le persone che non sono presenti all'interno della conversazione.

Per questo motivo è utile sottolineare che WhatsApp Sniffer non è in grado di accedere alle conversazioni degli altri utenti ed è quindi bene prestare la massima attenzione nel caso in cui si trovano in Rete link che invitano a scaricare file .apk per spiare le conversazioni WhatsApp: non esiste alcuna applicazione utile a questo scopo. Il rischio nello scaricare software come WhatsApp Sniffer è quello di installare sul proprio smartphone pericolosi virus in grado di rubare i dati personali degli utenti.
 
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